Anche l’anidride carbonica soffoca i ghiacciai

Non solo l’aumento della temperatura ma anche la CO2 contribuisce ad indebolire i ghiacciai. La scoperta è di un pool di ricercatori del Mit di Boston. In Italia l’analisi dello stato di salute dei ghiacciai è da qualche anno portata avanti da un team di ricerca dell’Università di Milano in collaborazione con Levissim

In Italia uno studio di Levissima indaga lo stato di salute dei ghiacciai italiani

BOSTON – Le calotte polari e ghiacciai rappresentano il 7% della Terra e rivestono un ruolo di primo piano nella climatologia. Un recente studio del Mit di Boston ha provato che, oltre all’innalzamento della temperatura, a indebolire il ghiaccio sino a frantumarsi è anche l’aumento delle emissioni di anidride carbonica.

LA SCOPERTA– Il team di ricerca guidato da Markus Buehler e Zhao Qin hanno simulato al computer le dinamiche della forza del ghiaccio. Hanno verificato che il biossido di carbonio diminuisce la forza interna del ghiaccio poiché interferisce sulla tenuta delle molecole. In particolare è stato provato che a soffrire maggiormente sarebbero i legami di idrogeno che tengono insieme le molecole d’acqua in un cristallo di ghiaccio. Tali esperimenti hanno provato che la resistenza del ghiaccio può diminuire fino anche al 38%.

L’ESPERIMENTO ITALIANO– Un’équipe dell’Università di Milano, guidata dal professor Claudio Smiraglia, in collaborazione con Levissima, ha provato a contrapporre alla “febbre” del ghiacciaio Dosdé Piazzi, sulle Alpi Valtellinesi, un rimedio di protezione attiva con un telo geotessile chiamato “Ice Protector 500”. L’esperimento ha avuto inizio nel 2007 e ha permesso di analizzare, nel corso degli anni, la “febbre” del ghiacciaio e la quantità di acqua salvata tramite il geotessile. Nel 2008 sono stati preservati oltre 115.000 litri d’acqua mentre nel 2009 il telo ha permesso di preservare il 91% del ghiaccio glaciale e il 29% di neve. Negli ultimi anni la ricerca ha proseguito prima con lo studio del permafrost, ovvero del ghiaccio nascosto nel sottosuolo, poi con quello della neve. Recentemente, infine, è stato anche lanciato il nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani, un progetto di ricerca volto a monitorare lo “stato di salute” dei ghiacciai italiani condotto dall’Università degli Studi di Milano e del Comitato EvK2Cnr e promosso da Levissima.

aggiornato l'1 aprile 2014