“El Niño” mette a dura prova l’agricoltura dell’Australia

“El Niño” mette a dura prova l’agricoltura dell’Australia

La siccità sta creando gravi danni nel paese, rendendo vano il lavoro dei contadini

MILANO – Con l’arrivo de “El Niño”, fenomeno per il quale l’Oceano Pacifico si surriscalda in maniera anomala ed influenza il clima, l’Australia si trova ad affrontare ancora una volta una situazione difficile, di forte impatto territoriale. E’ chiaro che per contrastare il problema della siccità diventa fondamentale ideare un sistema di irrigazione all’avanguardia, per migliorare la gestione delle acque e cercare di limitare i danni al raccolto. Una situazione difficile, viste le tensioni tra ambientalisti ed agricoltori. Il bacino Murray-Darling comprende i due principali sistemi fluviali nel sud-est dell'Australia, che da anni sottrae liquidi per irrigare i campi coltivati, devastando i corsi d’acqua e generando di conseguenza zone secche, alti livelli di salinità e terreni acidi oltre alle  alghe tossiche, che minacciano la salute umana e animale.

Il grande problema della siccità 

Il ritorno de “El Niño” ha preoccupato non poco gli ambientalisti, in apprensione per la situazione climatica attuale. Il tempo torrido ha impoverito i bacini delle dighe, contenenti acqua di fiume, costringendo gli agricoltori ad accettare tagli sui propri diritti di accesso all’acqua. Una perdita pesante per l’agricoltura estiva, che si basa molto sull’irrigazione: dal cotone, al riso fino al sorgo. Infatti l’Australia rappresenta il quarto più grande esportatore mondiale di cotone ed i proventi annuali sono di circa 2 miliardi di dollari, che rappresentano il 7% del guadagno annuale delle colture. Le aziende australiane entro fine giugno 2016 puntano a raggiungere il 10% ed allargare la  produzione. Mentre il clima complica la vita ai prodotti bisognosi d’acqua come il cotone ed il riso, allo stesso tempo pone la questione della modifica al piano di gestione idrica, su pressione degli agricoltori. Quest’ultimi possono acquistare l’acqua sul mercato, ma i prezzi negli ultimi giorni sono andati alle stelle, raggiungendo i 200 dollari al megalitro (1.000.000 litri). Prezzi proibitivi per la maggior parte delle persone.

Cambio nella gestione delle risorse idriche

Pochi giorni fa il governo ha trasferito la gestione delle risorse idriche dal Ministero dell'Ambiente al Dipartimento dell'Agricoltura, una mossa cercata a lungo dagli organismi rurali: “Questo introduce un notevole conflitto di interessi tra i compiti del ministro – ha detto l’attivista Jonathan La Nauze-. Uno di questi  è quello di promuovere il settore agricolo ed  ora, con questo accordo, si dovrà  assicurare la salute delle risorse idriche che vengono utilizzate”. I legislatori australiani, per rimediare al problema della siccità, hanno dimezzato la quantità d’acqua acquistabile dal Governo, dando invece agli agricoltori sovvenzioni per risparmiare. Alcuni ambientalisti hanno messo in discussione questi cambiamenti, che peseranno molto sulle casse statali secondo l’Australian  Conservation Foundation (ACF), con un aumento del tasso di mercato dell’acqua fino a cinque volte superiore.

di Redazione

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