Nuovo allarme sul cambiamento climatico

Nuovo allarme sul cambiamento climatico

Uno studio quarantennale della World Metereological Organization ha rilevato quanto si è intensificato nell'ultima metà del secolo scorso l'intensificarsi di fenomeni estremi come alluvioni, siccità e temperature elevatissime. Il primo passo per cercare di porre rimedio è una maggiore attenzione alla cura del territorio...

Cura del territorio e rispetto delle risorse naturali sono il primo passo per affrontare la questione

MILANO – Negli ultimi 40 anni sono state circa 2 milioni le vittime di disastri provocati da eventi meteorologici. Sul pianeta, infatti,  è sempre più allarme clima, con  fenomeni catastrofici in  aumento e  danni sempre più ingenti all’umanità.Il trend è chiaro a guardare i dati della World Metereological Organization inseriti in uno studio quarantennale ‘Atlas of mortality and economic loess from weather, climate and water extremes’ e non bisogna assolutamente sottovalutarlo: l’incremento della mortalità causata da fenomeni atmosferici è in costante aumento. Nel periodo preso in esame sono stati 8.835 i disastri accertati tra siccità, temperature estremamente calde o fredde, alluvioni e cicloni, il tutto con conseguente arrivo di epidemie e carestie.

SPRECO DELLE RISORSE– Il dato numerico, al quale bisogna aggiungere anche i disastri materiali con le ingenti perdite economiche, stimabili in quasi due milioni e mezzo di trilioni di dollari americani, è decisamente preoccupante e dimostra come l’umanità, nonostante le scoperte scientifiche e tecnologiche fatte nel corso degli anni, sia ancora inerme dinnanzi alla forza dirompente della natura. Diversi studiosi ciclicamente tirano fuori il discorso del surriscaldamento globale e del rischio di una nuova era glaciale, eventualità estrema alla quale, però, si potrebbe anche arrivare relativamente presto se continueranno gli sprechi delle risorse globali e aumenterà l’inquinamento.

CURA DEL TERRITORIO– Il clima sta cambiando, questo è chiaro un po’ a tutti se si pensa che ormai le classiche stagioni hanno contorni sempre meno definiti per cui è sempre più probabile imbattersi – come accade oggi – in giornate calde in pieno inverno o in presenza di piogge incessanti durante l’estate, così la natura è come se volesse ribellarsi lanciando dei segnali precisi. Per questo il primo passo per cercare di porre rimedio a questa situazione è prestare maggiore attenzione alla cura del territorio e al rispetto delle risorse naturali.

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aggiornato il 12 agosto 2014