Cop26, riduzione emissioni metano e stop deforestazione

Cop26, riduzione emissioni metano e stop deforestazione

Durante i primi giorni della conferenza dell'ONU sul clima si sono già chiusi alcuni importanti accordi per salvaguardare il pianeta

MILANO – Si è aperto il 2 novembre presso lo Scottish Event Campus di Glasgow la Cop26, l'annuale conferenza dell'ONU sul clima. Alla cerimonia inaugurale la presidente della Cop25 in Cile, Carolina Schmidt, ha passato le consegne al presidente della Cop26, il britannico Alok Sharma. Erano presenti anche Patricia Espinosa, segretario esecutivo dell'Unfccc, la Convenzione dell'ONU sul clima che organizza le Cop, Hoesung Lee, presidente del comitato scientifico dell'ONU sul cambiamento climatico, l'Ipcc, e India Logan-Riley, rappresentante dei popoli indigeni.

“Un minuto prima della mezzanotte”

"L'umanità ha esaurito il tempo" per invertire la rotta sui cambiamenti climatici che minacciano il pianeta: "resta un minuto prima della mezzanotte, se non saremo seri" qui e ora "per i nostri figli sarà tardi". È il messaggio che il premier britannico Boris Johnson ha rivolto ai leader del mondo aprendo a Glasgow i lavori della conferenza Onu CoP26. "Dobbiamo passare dalle parole all'azione reale su carbone, automobili, denaro (da investire nella transizione) e alberi", ha ribadito Johnson: "non è più tempo di speranze, obiettivi o aspirazioni", bensì di "impegni e scadenze concrete verso il cambiamento".

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Il traguardo zero emissioni di carbonio

Lo stesso Boris Johnson rientrato in patria per aggiornare la Camera dei Comuni ha sottolineato i "segnali incoraggianti di buona volontà" da parte dei vari Paesi, "inclusa la Cina", sul taglio di emissioni necessario a mantenere l'obiettivo del riscaldamento globale della Terra entro il tetto di 1,5 gradi indicato dall'accordo di Parigi. Johnson ha inoltre rivendicato l'esempio dato dal suo governo e del Regno Unito, "primo Paese al mondo" a formalizzare "per legge" l'impegno ad arrivare al traguardo delle emissioni zero di carbonio entro il 2050. Un traguardo che non mette tutti d’accordo a livello globale: infatti Cina e India sono arrivate alla conferenza dicendo che per loro il traguardo delle emissioni zero di carbonio non può essere raggiunto prima, rispettivamente, del 2060 e 2070.

Il surriscaldamento globale

Durante la Cop26 è stato presentato il rapporto della Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), secondo il quale gli ultimi sette anni sono stati i più caldi da quando ci sono rilevazioni scientifiche della temperatura, e anche il 2021 si piazzerà fra il 5/o e il 7/o posto della classifica. Il livello degli oceani ha cominciato ad alzarsi più velocemente a partire dal 2013: da 2,1 mm all'anno fra il 1993 e il 2002, a 4,4 mm all'anno fra il 2013 e il 2021. Il tasso di acidità dei mari, a causa della forte presenza di CO2, è oggi il più alto da 26.000 anni. "Gli eventi meteorologici estremi sono la nuova normalità. C'è una crescente evidenza scientifica che alcuni di questi portano l'impronta del cambiamento climatico provocato dall'uomo", ha detto il segretario generale della Wmo, Petteri Talaas, presentando il rapporto "State of the Global Climate 2021".

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Stop deforestazioni e meno emissioni di metano

Nel corso della CoP26 è stato annunciato un importante accordo per fermare le deforestazioni e il disboscamento entro il 2030, un’intesa cui hanno aderito anche Paesi come Brasile e Cina. Su questo focus, che riguarda l’85% delle foreste del pianeta, c’è anche un impegno di quasi 18 miliardi di euro di fondi pubblici e privati per recuperare le foreste danneggiate.

Inoltre è salito da 80 a 103 il numero di nazioni che alla Cop26 hanno aderito all'iniziativa lanciata da Ue e Usa di ridurre del 30% le emissioni di metano entro il 2030. L’intesa sul metano è stata firmata da 103 Paesi e include metà dei maggiori 30 emettitori, il 70% dell'economia globale: assenti Cina, India e Russia, che sono fra i primi cinque produttori di questo gas.

Di Salvatore Galeone

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