Rifiuti elettronici: i consigli per smaltirli nel modo corretto

Rifiuti elettronici: i consigli per smaltirli nel modo corretto

Dal riutilizzo al riciclaggio, una panoramica completa di come disfarsi di vecchi dispositivi elettronici evitando di inquinare

MILANO – Vecchi smartphone, computer e televisioni occupano ormai spazio nelle case di chiunque, giacendo abbandonati in soffitta o nei cassetti, in attesa di essere gettati via. Questi rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, indicati anche con la sigla RAEE o con il termine inglese e-waste, costituiscono una minaccia per l’ambiente in quanto fortemente inquinanti se non smaltiti correttamente. Per di più, non tutti questi prodotti hanno terminato il loro ciclo di vita in maniera definitiva, essendo dunque ancora riutilizzabili se ricaricati o alimentati.

Ci sono diversi modi per liberarsi di vecchi apparecchi elettronici garantendo al contempo un minore impatto sull’ambiente. Di seguito, alcuni consigli per smaltirli o riutilizzarli.

Riparali: sono davvero inutilizzabili?

Se un dispositivo elettronico ha smesso di funzionare o è soggetto a rallentamenti o glitch di vario genere, non è detto che non sia più utilizzabile. Alcuni problemi sono infatti risolvibili e con il giusto supporto è possibile allungare la vita di un prodotto apparentemente fuori uso. Un suggerimento potrebbe essere quello di una riparazione fai-da-te, seguendo le istruzioni di apposite guide online o quelle di esperti su YouTube.

Tuttavia, non tutti sono disposti a mettere le mani in mezzo a fili e chip e, soprattutto, non tutti i problemi possono essere risolti da non professionisti del settore. Infatti, è bene rivolgersi a centri di riparazione presenti nella propria zona o reperibili online.

Rivendili: può comprarli qualcun’altro?

Nel caso in cui un dispositivo non si voglia più utilizzare per sostituirlo con un altro o perché nemmeno la riparazione è andata a buon fine, venderlo può essere una giusta soluzione.

Esistono diverse piattaforme online e mobile su cui è possibile comprare e vendere dispositivi elettronici. Amazon, eBay, Facebook Marketplace sono solo alcuni esempi di piattaforme utilizzabili a tal fine, ma è bene affidarsi solo a quelle sicure, validate da recensioni reali e con protocollo https per proteggere i dati sensibili. Su alcuni siti specializzati, inoltre, è possibile vendere i propri apparecchi e componenti elettroniche (hard disk, alimentatori, processori, RAM...) che saranno rivalorizzati e riutilizzati.

La vendita è consigliata anche nei casi in cui un apparecchio elettronico non sia più utilizzabile. Grazie a mani esperte, alcune componenti interne di un computer, ad esempio, possono essere recuperate ed integrate su altri dispositivi.

Un consiglio utile in caso di vendita è quello di ripristinare le impostazioni di fabbrica del dispositivo, soprattutto nel caso di computer e telefoni, in modo da non subire furti di dati. Inoltre, è bene essere sempre sinceri sulle condizioni del dispositivo, descrivendone lo stato nel dettaglio e scattandone più foto possibili. 

Donali: può utilizzarli chi non può permetterseli?

Un’altra alternativa potrebbe essere quella di donare queste apparecchiature a chi ne ha più bisogno. Un vecchio modello di computer o tablet ancora funzionante può, ad esempio, essere riutilizzato dai bambini e ragazzi nelle scuole di Paesi in via di sviluppo.

Molte Onlus e associazioni si occupano di raccogliere questi dispositivi. Un consiglio utile è cercare quelle sul proprio territorio in modo da dare un proprio contributo, regalando nuova vita ad un prodotto e al contempo aiutando il prossimo.

Riciclali: in che modo puoi smaltirli?

Un computer, uno smartphone o altri dispositivi possono essere una vera e propria miniera d’oro. Letteralmente parlando. In ogni dispositivo elettronico sono presenti, in quantità variabili, metalli come l'oro, l'argento, il rame e l'alluminio o “rari” come il palladio e il neodimio. Alcuni di questi materiali sono infatti degli ottimi conduttori e quindi fondamentali nella realizzazione di un prodotto elettronico. Il materiale meno costoso e più utilizzato è sicuramente il rame, ma l’oro viene impiegato quando si vuole raggiungere un alto livello di velocità e garantire durevolezza e alta resistenza alla corrosione. Secondo EPA, per ogni milione di cellulari riciclati, possono essere recuperati più di 15 tonnellate di rame, 350 chilogrammi di argento, 34 chilogrammi d’oro e 14 di palladio. In aggiunta, anche altri tipi di materiale di minor valore, tra cui plastica e vetro, contenuti all’interno di questi dispositivi, sono estrabili e dunque riutilizzabili.

La soluzione migliore per recuperare tali materiali dagli apparecchi, al fine di creare di nuovi è quindi riciclarli. I RAEE, tuttavia, non sono rifiuti urbani, pertanto non vanno smaltiti nel sacco dell’indifferenziato, ma in apposite isole ecologiche o tramite servizi di smaltimento dei rifiuti speciali, in base alle regole del Comune in cui si risiede.

I RAEE sono classificabili in cinque categorie:

  • Freddo e clima (R1) di cui fanno parte frigoriferi, congelatori, condizionatori ecc.
  • Grandi bianchi (R2) a cui appartengono lavatrici, lavastoviglie, cappe, forni, ecc.
  • Apparecchi con schermi (R3), ossia televisori e schermi piatti, televisori e schermi a tubo catodico, tablet, smartphone, cornici digitali, ecc.
  • Piccoli elettromestici ed elettronica di consumo (R4), tra cui apparecchi elettronici o digitali, apparecchi di illuminazione, pannelli fotovoltaici, ecc.
  • Sorgenti luminose (R5), che comprende lampade a scarica, lampade fluorescenti, tubi al neon, lampadine a led, ecc.

Perché i RAEE danneggiano l’ambiente e l’uomo?

Quando un qualsiasi apparecchio elettronico, da un elettrodomestico ad una piccola componente di un computer, viene bruciato in un incerinitore o gettato in una discarica, rilascia nell’ambiente sostanze inquinanti e nocive.

I metalli pesanti e ritardanti di fiamme penetrano nel suolo inquinando le falde acquifere sotterranee. Nel tempo, queste tossine possono danneggiare irreversibilmente gli ecosistemi e la qualità del suolo, oltre a compromettere la biodiversità. Lo smaltimento scorretto di tali rifiuti causa inoltre l’inquinamento dell’aria per via delle sostanze chimiche che riversano nell’ambiente, costituendo un rischio anche per gli esseri umani.

Manuela Fichera

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