MILANO - Capire quali sono le sostanze chimiche più pericolose presenti nelle acque e ridurne l’effetto. Con questo obiettivo è stato pubblicato lo scorso 16 gennaio il rapporto “Chemicals in European waters” dell’European environment agency (Eea).
L’effetto cocktail
Il rapporto mette in luce la presenza di sostanze chimiche presenti nell’ambiente che non sono facilmente rintracciabili. In particolare, si fa riferimento ai microinquinanti, ovvero quelle miscele di singole sostanze chimiche che combinate, nell’aria o nell’acqua, possono essere nocive per la salute, dando vita al cosiddetto “effetto cocktail”. Secondo lo studio “il rilevamento di diverse centinaia di sostanze chimiche organiche a basse concentrazioni in un singolo campione di acqua dolce è comune”.
Migliorare il monitoraggio
Secondo l’Eea, le acque europee devono essere tutelate meglio in futuro. Per questo il rapporto consiglia di andare oltre le norme dell’UE che non tengono conto dei recenti sviluppi scientifici nella valutazione delle miscele. Dall’Eea chiedono una “più robusta segnalazione dei dati sulle emissioni chimiche e il miglioramento del monitoraggio, della modellizzazione e della segnalazione delle fonti di inquinamento diffuse”. Ciò permetterà di studiare meglio tali fenomeni e di intervenire in maniera appropriata.
di Michael Dones
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