Disponibilità idrica sulla Terra: l’impegno della NASA – In a Bottle

Disponibilità idrica sulla Terra, l’impegno della NASA

L’acqua dolce è al centro di alcuni programmi di ricerca dell’agenzia governativa volti a migliorarne l’accessibilità e la gestione

MILANO – Vista dallo spazio la Terra appare come un pianeta blu,  coperta per il 70% della sua superficie da acqua. Solo circa il 3 % è dolce ed è in continuo movimento, tra atmosfera, suolo e falde acquifere.

La NASA con i suoi satelliti sta monitorando il suo flusso così da raccogliere informazioni rilevanti riguardo la sua qualità e ad alcuni problemi climatici ad essa correlati, come  la siccità e le alluvioni.

L’importanza dell’acqua dolce

Grazie ai satelliti, gli esperti della NASA sono in grado di studiare l’intero ciclo dell’acqua dolce: da quando evapora e si condensa in nuvole, a quando cade sotto forma di pioggia o neve,  bagnando il suolo e alimentando la falda acquifera.

L’acqua dolce è assolutamente fondamentale per gli esseri umani, sia per ovvi motivi sia per ragioni meno conosciute, come ad esempio quelle legate al sistema climatico terrestre” afferma Jared Entin, manager del programma idrologico terrestre nella divisione Earth Science presso il quartier generale NASA a Washington DC. “Con i nostri attuali satelliti stiamo facendo dei grossi progressi sia per individuare alcune problematiche locali legate alla risorsa acqua, sia per avere una visione più complessiva e globale che ci aiuti a capire meglio il cambiamento climatico.”

I programmi NASA

La NASA sostiene diversi programmi legati alla gestione dell’acqua al fine di soddisfare i bisogni delle varie comunità. The Western Water Applications Office, ad esempio, collabora con diverse realtà negli Stai Uniti occidentali per monitorare l’impatto della siccità sull’agricoltura e sull’approvvigionamento idrico.

A livello internazionale, la NASA condivide i propri dati satellitari con diverse nazioni, al fine di poter prevedere alcuni eventi naturali. Inoltre, l’agenzia governativa con sede a Washington è impegnata nel monitoraggio della neve; attraverso il programma SnowEx si punta a progettare satelliti per monitorare l’impatto del cambiamento climatico sul manto nevoso dell’Himalaya. Infine, i satelliti della NASA  sono anche  in grado di osservare l’acqua nascosta nel sottosuolo al fine di sviluppare programmi di gestione dell’acqua innovativi ed efficienti.

di Salvatore Galeone

Source: Adobe Stock

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