Le statistiche aggiornate ISTAT sull'acqua in Italia alt_tag

Le statistiche aggiornate ISTAT sull'acqua in Italia

Dalle precipitazioni al regresso dei ghiacciai, all'acqua da bere e le famiglie: ecco le statistiche dell'Istat sull'acqua in Italia

MILANO – Dalle precipitazioni medie, al regresso glaciale fino al rapporto tra le famiglie e l’acqua da bere. Ecco la fotografia in cifre scattata da ISTAT che ha documentato i principali numeri che riguardano l’acqua nel nostro Paese.

La rinnovabilità della risorsa

A livello nazionale, nel periodo 2001-2010, si è mediamente registrato un aumento di circa il 6% della quantità di risorse idriche rinnovabili rispetto ai trent’anni precedenti (1971-2000).

Le precipitazioni

La media della precipitazione totale nel periodo 2001- 2010 è superiore dell'1,8% al valore del trentennio 1971- 2000. Il deflusso totale medio complessivo a mare dei corsi d'acqua e delle acque sotterranee è stato, in media annua, di 123 miliardi di m3 nel decennio 2001-2010, in leggero aumento (+6%) rispetto al trentennio 1971-2000 (116 miliardi di m3).

I ghiacciai

A partire dagli anni ’80 i ghiacciai alpini sono in graduale regresso, culminato nel 2007 con il 99% dei ghiacciai monitorati in ritiro, quota che è ridiscesa nel 2014 all’88%. Dei circa 250 km3 di ghiaccio presenti sulle Alpi al culmine della Piccola età glaciale (Anni 1820-1850), ne restavano circa 150 km3 negli anni ‘70 e soltanto 80 km3 nel 2011. Il ghiaccio perso sull’arco alpino dagli anni ’80 a oggi corrisponde, in termini di volume d’acqua, a circa quattro volte la capacità del Lago Maggiore.

Prelievi d’acqua

I prelievi di acqua effettuati nel 2012 sono stati destinati per il 46,8% all’irrigazione delle coltivazioni, per il 27,8% a usi civili, per il 17,8% a usi industriali, per il 4,7 % alla produzione di energia termoelettrica e per il restante 2,9% alla zootecnia. Il volume di acqua erogata agli utenti delle reti di distribuzione dell’acqua potabile dei comuni capoluogo di provincia è stato di 1,63 km3 nel 2015 (circa dieci volte la capacità massima dell’invaso del Vajont), che corrisponde a un consumo giornaliero di 245 litri per abitante (23 litri in meno rispetto al 2012).

Dispersione dell’acqua

Nel 2015 è andato disperso il 38,2% dell’acqua immessa nelle reti di distribuzione dell’acqua potabile dei comuni capoluogo di provincia (dal 35,6% del 2012), non raggiungendo pertanto gli utenti finali. La perdita giornaliera reale, al netto degli errori di misurazione e degli allacciamenti abusivi, ammonta a circa 50 m3 per ciascun chilometro delle reti di distribuzione: un volume che, stimando un consumo medio di 89 m3 annui per abitante, soddisferebbe le esigenze idriche di un anno di 10,4 milioni persone.

L’acqua e le famiglie italiane

Nel 2016, il 9,4% delle famiglie italiane lamenta un’erogazione irregolare dell’acqua nelle abitazioni, una percentuale comunque in diminuzione rispetto al 2002 (14,7%), ma che assume ancora valori pari a 37,5% in Calabria, 29,3% in Sicilia e 17,9% in Abruzzo. Come nell’anno precedente, anche nel 2016 tre famiglie su dieci dichiarano di non fidarsi a bere acqua dal rubinetto.

di Alessandro Michielli

03 aprile 2017

credits: fotolia

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