Sostenibilità e sport: a che punto sono le Federazioni italiane?

Sostenibilità e sport: a che punto sono le Federazioni italiane?

Dal 2017 l’Onu cerca di conciliare sostenibilità e sport nel percorso verso l’Agenda 2030. Ma qual è l’impegno delle Federazioni Italiane in quest’ottica?

MILANO - Se è vero che lo sport trasmette e insegna alle nuove generazioni alcuni valori fondamentali, allora è anche vero che oggi più che mai quest’ultimo si debba far carico anche di un’altra questione: la sostenibilità. “Lo sport è un forum unico per l’azione e la riflessione per trasformare le nostre società” – ha dichiarato Audrey Azoulay, direttore generale dell’Unesco nel 2018.

Ed è in quest’ottica che lo stesso UNESCO nel 2017 ha implementato il Piano di Kazan, un accordo globale che unisce lo sviluppo sostenibile e le politiche sportive. Lo sport contribuisce infatti a diversi obiettivi e sotto-obiettivi dell’Agenda 2030, tra cui promuovere il benessere, garantire un’istruzione di qualità e l’uguaglianza di genere, rendere le città resilienti e sicure, così come contribuire allo sviluppo di società pacifiche.

Vista la portata del mercato dello sport e l’ingente numero di appassionati, diventa inevitabile oggi considerare l’impatto che gli eventi e le manifestazioni sportive possono avere sull’ambiente. È sufficiente pensare alle grandi manifestazioni degli ultimi anni: Wired riporta che i recentissimi Mondiali in Qatar hanno prodotto circa 3,6 milioni di tonnellate di anidride carbonica, ben 1,5 in più rispetto a quelli precedenti in Russia. Lo stesso Wired si focalizza sulla produzione di rifiuti da parte del calcio a livello europeo, stimando una cifra attorno alle 750 mila tonnellate l’anno.

Ma a che punto sono le Federazioni sportive italiane in termini di prevenzione del proprio impatto ambientale? C’è chi vince e chi cerca di recuperare, ma per fortuna tutti sembrano aver capito le regole del gioco.

Il contributo della Federazione Italiana Rugby 

La Federazione Italiana Rugby si posiziona in cima alla classifica, in quanto prima federazione sportiva in Italia ad aver ottenuto il riconoscimento di sostenibilità, con tanto di certificazione standard internazionale ISO 20121 per la gestione sostenibile degli eventi. La FIR ha messo in atto alcune iniziative e attività coerenti con i 17 obiettivi dell’Agenda 2030. In occasione dell’evento sportivo di rugby più atteso dell’anno, il Sei Nazioni 2023, la squadra ha infatti deciso di ridurre la propria impronta ecologica così come quella dei propri eventi, intraprendendo una serie di iniziative legate alla mobilità, ai rifiuti e alle emissioni di CO2.

Ma non solo: la FIR cerca anche di coinvolgere stakeholder e partner. Ne è un esempio la collaborazione con Equoevento per il recupero delle eccedenze alimentari derivanti dal settore ospitalità dell’Olimpico. Inoltre, i giocatori di rugby non si limitano a giocare nel campo della tutela dell'ambiente: la squadra è coinvolta in una serie di iniziative sociali, come la sensibilizzazione dei tifosi sull'importanza della donazione di sangue attraverso la partnership con Avis e la campagna "Rugby Against Racism".

La Carta per la Sostenibilità della FIGC

Proprio in questi giorni si è tornato a parlare della FIGC e della “Carta sulla sostenibilità ambientale del calcio”, un documento che nasce dal progetto LifeTackle e che ha come obiettivo quello definire le linee guida per ridurre l’impatto, in termini soprattutto di governance, gestione degli eventi e delle infrastrutture, e coinvolgimento di tifosi e stakeholder.  La Carta è in linea con un progetto più ampio – la Sustainable Strategy della UEFA – ed è stata sinora firmata da ben 97 società calcistiche appartenenti alle diverse Leghe calcio italiane, con la speranza che l’adesione, libera e aperta a tutti i club, riscontri in futuro sempre più successo.

Anche altre federazioni e società italiane stanno perseguendo la strada di politiche sportive il più possibile sostenibili, in linea con una concezione dello sport come portavoce e precursore del cambiamento sociale.

Di Elena Parodi

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