Anna Simone alias EcoSpiragli racconta la sua passione per il rispetto dell'ambiente

Anna Simone alias EcoSpiragli racconta la sua passione per il rispetto dell'ambiente

Si definisce sociologa ambientale di laurea ma soprattutto di testa. A tu per tu con Anna Simone, blogger "green" e fondatrice di EcoSpiragli. Dal rispetto dell'acqua all'educazione al riciclo: abbiamo chiesto quanta consapevolezza c'è nel nostro Paese sulle tematiche ambientali...

Rispetto dell’acqua ed educazione al riciclo: ecco cosa ne pensa la blogger e sociologa ambiente

Come nasce il tuo interesse per l’ambiente e come nasce EcoSpiragli?

La sensibilità ambientale è emersa pian piano; forse hanno contribuito il vivere in campagna e l’osservare mio nonno coltivare la terra. Era un contadino e a tavola sentivo spesso discorsi sul periodo più adatto per la semina o per la raccolta, scelte legate sempre alle fasi lunari di luna calante o luna crescente. Così sono cresciuta mangiando frutta e verdura dell’orto e giocando all’aperto in campagna; insomma, a contatto con quella natura che ora cerco di rispettare e salvaguardare.
EcoSpiragli è nato prendendo spunto dall’esperienza che avevo avuto con un blog di viaggi, aperto in un periodo post universitario in cui vivevo all’estero e viaggiavo. La lampadina si è accesa quando mia sorella Cristina, un giorno, mi ha chiesto: “Perché non apri un eco blog, visto che sei così green?” Dopo qualche secondo di silenzio, la risposta è stata: ”Già, perché no?”

Dal punto di vista culturale, come giudichi gli italiani nel loro rapporto con l’ambiente?

Da quello che ho modo di osservare, la maggior parte di noi vorrebbe mettere in pratica comportamenti a basso impatto ambientale, ma spesso le carenze culturali in campo green sono un ostacolo. Molti hanno ancora dubbi sulla raccolta differenziata. Ad esempio, non è raro gettare il vasetto di vetro nel contenitore giusto, senza però rimuovere la carta dell’etichetta o il tappo. Per non parlare dell’usanza di smaltire l’olio di frittura nel lavandino della cucina o nello scarico del wc. E, ancora, perché diventiamo pigri quando si tratta di chiudere l’acqua del rubinetto mentre laviamo i denti?

In base alla tua esperienza, credi che le giovani generazioni siano sensibili al rispetto dell’ambiente?

Dipende dal contesto che prendiamo in considerazione. In alcuni comuni e in alcune scuole si portano avanti progetti di educazione ambientale validi e, allo stesso tempo, divertenti (dalle attività di riciclo creativo agli orti scolastici). Da questi giovincelli mi aspetto che mettano in pratica semplici comportamenti green con naturalità.

Parlando della risorsa acqua, ritieni che in Italia ci sia abbastanza consapevolezza del suo valore?

Non credo. Gli sprechi sono all’ordine del giorno. Quanti si rilassano sotto la doccia per decine di minuti o quanti lavano i piatti lasciando scorrere l’acqua del rubinetto come fosse un fiume in piena? Secondo me, diamo valore all’acqua quando il servizio idrico viene interrotto per alcune ore in determinati periodo dell’anno. In alcuni paesi del sud Italia capita durante l’estate.

In che modo la presenza di una fonte d’acqua può valorizzare la cura di un territorio?

Fiumi, ruscelli, laghi, stagni e così via sono tutte facce di quella bellezza naturale che andrebbe difesa. Nel film I cento passi, in una scena in cui parla della natura, Peppino Impastato dice: ”Bisognerebbe ricordare alla gente cos’è la bellezza, aiutarla a riconoscerla e difenderla”.

aggiornato il 4 giugno 2014