Federica Gasbarro: l’attivista divulgatrice italiana approdata all’ONU

Federica Gasbarro: l’attivista divulgatrice italiana approdata all’ONU

Federica diffonde il suo impegno a favore dell’ambiente con ogni mezzo arrivando a calcare i palchi più importanti. Il suo segreto? Non sentirsi mai arrivati.

MILANO – Ha parlato di clima e ambiente davanti al Papa e alle Nazioni Unite e, secondo Forbes Italia, è tra i 100 giovani italiani influenti e possibili leader in futuro. Federica Gasbarro, classe 1995, consapevole delle conoscenze apprese nel suo percorso di studi in biologia, ha deciso di fare la sua parte nella lotta al cambiamento climatico. La sua voce è arrivata ai più celebri leader politici all’interno dei negoziati internazionali sul clima, da Roma, fino a Madrid, Glasgow e New York, e non accenna a fermarsi. Per sapere di più sulla sua opera di attivismo e sensibilizzazione, ci siamo fatti spiegare proprio da lei cosa vuol dire essere un’attivista e quali sono le sue speranze per il futuro.

Ciao Federica, raccontaci di te. Quali sono stati i tuoi studi e come hai maturato questo interesse per il clima?

Mi sono laureata in biologia e ora sto frequentando la specialistica in “Sostenibilità e gestione dell’energia”. I miei studi mi hanno da subito esposto alla problematica ambientale. A luglio 2019 ho partecipato a un concorso delle Nazioni Unite e sono stata scelta come unica delegata italiana dello Youth4Climate a margine della Cop 25 a Madrid. Ho poi avuto l’occasione di partecipare anche alle successive: nel 2021 a Milano e Glasgow e nel 2022 a New York.

Madrid, Glasgow e New York. Cosa ti sei portata a casa da queste esperienze?

Ogni esperienza mi ha fatto crescere. Nel mio attivismo all’inizio ero più radicale, non ammettevo mezzi termini, ma, col tempo mi sono resa conto che con le istituzioni bisogna cercare un dialogo parlando di scienza e presentando proposte concrete, solo così si può aprire un varco. Ho imparato, nel contempo, a essere paziente e a non pretendere di vedere subito i risultati, l’importante è fare la propria parte facendo parte del processo, come nel caso degli Youth4Climate.

Forbes Italia ti ha inserita tra i 100 giovani italiani influenti e possibili leader in futuro. Ti senti influente nel tuo attivismo e come ti vedi nel futuro?

Per ora ho un mio seguito. La mia voce ha una bella cassa di risonanza ma non so quanto sono influente. Cerco sempre di stare con i piedi per terra e di non sentirmi arrivata per avere sempre maggiore motivazione. Sono grata ma non totalmente soddisfatta, e va bene così. Nel futuro mi vedo nell’ambito ambientale e nella divulgazione in ogni sua forma, dai social (curo già un profilo instagram) a qualche trasmissione tv, perchè no. Anche la consulenza potrebbe far parte del mio lavoro, vorrei mostrare alle aziende metodi e pratiche per essere il più sostenibili possibile.

Primi passi verso uno stile di vita sostenibile: quale consiglio daresti?

L’informazione è essenziale. Io sono stata facilitata dal mio percorso universitario ma ognuno di noi da un piccolo spunto di riflessione, che può essere un documentario o un post Instagram, può avvertire il bisogno di sapere sempre in più. Dalla consapevolezza nasce poi l’azione e un cambiamento di stile di vita, che, se maturato con calma e attenzione, sarà più duraturo. Si può partire dalla riduzione di carne e pesce e dal muoversi perlopiù a piedi o con i mezzi pubblici. Piccole azioni che beneficeranno alla salute e all’ambiente. Il mio consiglio è di partire con ciò che ci risulta più facile e non darsi obiettivi che vanno oltre le nostre capacità.

Come vedi le nuove generazioni in rapporto all’interesse per l’ambiente? Quali sono le tue aspettative per il futuro?

Dal mio punto di vista i giovani sono molto più attenti delle generazioni precedenti. Ci siamo resi conto che il cambiamento climatico non è un argomento da sottovalutare e che pensare al benessere del Pianeta è un’urgenza. Quando la mia passione si è trasformata in attività e proposte concrete, ho preferito dedicarmi da una parte alla formazione personale, dall’altra alla divulgazione, con ogni mezzo, e noto che molti mi chiedono consigli, soprattutto giovani. Proseguendo i miei studi ho capito che le tecnologie ci sono, spesso manca la volontà e gli investimenti adeguati, ma penso che prima o poi troveremo una soluzione. Anche se bisognerà arrivare con l’acqua alla gola.

Evelyn Novello

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