Mete per le vacanze: 6 destinazioni a inquinamento quasi zero

Mete per le vacanze: 6 destinazioni a inquinamento quasi zero

Viaggio tra le destinazioni green certificate dove l’aria è pulita, la CO₂ quasi assente e la natura ancora detta il ritmo

MILANO - In un mondo in cui l’inquinamento atmosferico mette a rischio salute e benessere, sempre più viaggiatori scelgono mete lontane dallo smog, dall’industria pesante e dal traffico urbano. Questa mini guida suggerisce alcune delle destinazioni più pulite del pianeta, certificate per la loro bassa impronta ambientale, dove è ancora possibile respirare un’aria incontaminata, muoversi in modo sostenibile e riconnettersi con la natura. Dalle vette himalayane del Bhutan alle coste selvagge della Tasmania, ogni meta è un invito a rallentare e rigenerarsi nel rispetto dell’ambiente.

Respirare aria pulita: il lusso del futuro

In un’epoca in cui la qualità dell’aria nelle grandi città raggiunge spesso livelli critici, scegliere una destinazione a basso impatto ambientale è molto più di una moda: è un atto di cura verso sé stessi e verso il pianeta. La possibilità di respirare davvero, senza l’assillo dello smog, è oggi uno dei nuovi parametri per valutare una vacanza rigenerante. A guidarci in questa selezione non sono solo la bellezza paesaggistica o l’isolamento geografico, ma soprattutto criteri oggettivi come le emissioni di CO₂ pro capite, l’assenza di attività industriali impattanti, l’adozione di sistemi di mobilità pulita e l’impegno locale verso le energie rinnovabili.

Bhutan: il regno che misura la felicità in sostenibilità

Il Bhutan è forse il più emblematico esempio di nazione che ha scelto la sostenibilità come bussola politica. Questo piccolo regno himalayano non solo è carbon negative (cioè assorbe più CO₂ di quanta ne emetta), ma ha inserito nella sua Costituzione il principio che almeno il 60% del territorio debba restare coperto da foreste. Le auto elettriche sono incentivate, l’industria pesante è assente e il turismo è regolato da un sistema di “valore alto, impatto basso”. Qui, tra monasteri arroccati e sentieri tra i rododendri, si può davvero respirare a pieni polmoni.

Lapponia finlandese: dove il silenzio è verde

La Lapponia finlandese è una delle regioni europee meno densamente popolate e con i più bassi livelli di inquinamento atmosferico. Le città e i villaggi si muovono verso la neutralità carbonica grazie a un mix di mobilità elettrica, riscaldamento geotermico e politiche ambientali molto severe. Ma è soprattutto nei grandi spazi aperti – tra foreste innevate, aurore boreali e laghi cristallini – che si percepisce il respiro della natura incontaminata. L’aria qui è talmente pura che viene utilizzata come parametro di riferimento nei sistemi di monitoraggio ambientale europei.

Tasmania: il respiro dell’Oceano

Situata al largo della costa sud-orientale dell’Australia, la Tasmania è un’isola in gran parte protetta da parchi nazionali e riserve naturaliLa bassa densità di popolazione, l’assenza di grandi centri industriali e l’energia idroelettrica rendono quest’isola uno dei luoghi più puliti al mondo. Secondo il CSIRO (l’agenzia scientifica australiana), l’aria della Cape Grim Baseline Air Pollution Station è tra le più pure del pianeta. Ideale per chi cerca panorami oceanici, trekking nella foresta pluviale e la pace che solo la distanza dall’inquinamento può garantire.

Patagonia cilena: ai confini del vento

Immensa e remota, la Patagonia cilena è un regno di ghiacciai, montagne, steppe battute dal vento e cieli infiniti. La scarsissima presenza antropica e l’assenza di grandi impianti industriali rendono quest’area una delle meno inquinate del pianeta. Il Parco Nazionale Torres del Paine, ad esempio, è una delle aree protette più estese e incontaminate dell’emisfero sud. Il vento forte e costante contribuisce a mantenere l’aria incredibilmente pulita, mentre molte strutture turistiche adottano pratiche di sostenibilità ambientale, dalla gestione delle acque grigie all’uso di energie rinnovabili.

Isole Lofoten: architettura sostenibile sotto il Circolo Polare

A nord della Norvegia, le Isole Lofoten sembrano un quadro vivente: montagne che si tuffano nel mare, case rosse di pescatori, villaggi autosufficienti. Il clima è rigido ma temperato dalla corrente del Golfo, e l’aria qui è tra le più pulite d’Europa. L’industria pesante è bandita, e il turismo si sta sempre più orientando verso modelli slow e responsabili. Gli spostamenti avvengono in traghetto elettrico o in bici, e l’architettura vernacolare si integra perfettamente nel paesaggio, riducendo al minimo l’impatto ambientale.

Viaggiare consapevoli: non solo destinazioni, ma scelte

Scegliere mete a basso impatto ambientale non è solo un modo per migliorare la propria salute, ma anche per sostenere modelli di sviluppo virtuosi. Optare per strutture eco-certificate, spostarsi con mezzi a basse emissioni, evitare periodi di overtourism e rispettare le comunità locali sono passi essenziali per un turismo che non solo consuma meno, ma restituisce di più. Respirare davvero, in fondo, significa anche aprire i polmoni a un nuovo modo di viaggiare: più lento, più pulito, più rispettoso.

Leggi anche: Eco-turismo: il caso esemplare della Tasmania

 

Di Martina Invernizzi

 

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