MILANO - In un contesto globale segnato da crescente urbanizzazione, cambiamenti climatici e pressioni sulle risorse idriche, la raccolta dell'acqua piovana rappresenta una strategia sostenibile sempre più rilevante. In ambito urbano, dove la gestione delle acque meteoriche è spesso problematica a causa dell’elevata impermeabilizzazione del suolo, l’adozione di sistemi di raccolta dell’acqua piovana consente non solo di ridurre il rischio idraulico, ma anche di valorizzare una risorsa preziosa, riducendo la domanda di acqua potabile per usi non potabili.
Sistemi di raccolta dell'acqua piovana
I sistemi di raccolta dell'acqua piovana (Rainwater Harvesting Systems, RHS) si articolano in diverse tipologie, adattabili alle caratteristiche specifiche dell'ambiente urbano. I principali componenti sono:
Superfici di captazione
La superficie più comunemente utilizzata è il tetto degli edifici. Le coperture in materiali inerti (es. tegole, metallo, PVC) sono ideali per evitare contaminazioni. In ambito urbano, anche piazzali, parcheggi permeabili o tetti verdi possono fungere da superfici di raccolta.
Canalizzazione e pre-filtrazione
L'acqua raccolta viene convogliata tramite grondaie e pluviali verso un sistema di filtraggio iniziale. Questo stadio serve a rimuovere detriti grossolani (foglie, sabbia, polveri) attraverso filtri meccanici o separatori a vortice.
Serbatoi di accumulo
I serbatoi possono essere interrati o fuori terra, costruiti in materiali plastici, cemento o acciaio. La capacità è dimensionata in base alla superficie di captazione, alla piovosità locale e all’utilizzo previsto.
Sistemi di trattamento
Per usi non potabili (irrigazione, lavaggio auto, WC), è sufficiente una filtrazione fine e disinfezione base. Per usi potabili, dove permesso, sono richiesti trattamenti avanzati: filtrazione a carbone attivo, UV, osmosi inversa, e disinfezione chimica.
Distribuzione
L’acqua accumulata può essere utilizzata direttamente in loco o integrata in reti duali (acqua potabile/acqua non potabile), sempre più diffuse in nuove urbanizzazioni sostenibili.
Benefici della raccolta dell’acqua piovana in ambito urbano
Riduzione del consumo di acqua potabile
L’acqua piovana può sostituire l’acqua potabile per numerosi usi civili e industriali, contribuendo a una gestione più efficiente della risorsa idrica.
Mitigazione del rischio idraulico
Il deflusso superficiale nelle aree urbanizzate è una delle principali cause di allagamenti. I sistemi RHS riducono i picchi di portata convogliando l’acqua in serbatoi anziché nelle fognature.
Benefici ambientali
Riducendo la pressione sugli acquiferi e i prelievi da bacini idrici, si contribuisce alla salvaguardia degli ecosistemi. Inoltre, si diminuiscono i carichi inquinanti trasportati dal deflusso urbano.
Benefici economici
Nel medio-lungo termine, i risparmi sui consumi idrici e sui costi di gestione delle acque reflue compensano l’investimento iniziale. Esistono inoltre incentivi pubblici in molti Paesi europei, Italia inclusa, per favorire l’adozione di questi sistemi.
Resilienza climatica
In un contesto di eventi meteorologici estremi, la raccolta dell’acqua piovana aumenta la resilienza delle città, fornendo una fonte alternativa in caso di siccità o interruzioni delle reti idriche centralizzate.
Considerazioni tecniche e normative
La progettazione dei sistemi di raccolta deve tener conto di diversi parametri, tra cui: dati pluviometrici locali, superficie di captazione, fabbisogni idrici, vincoli edilizi e norme igienico-sanitarie. In Italia, la normativa di riferimento include il D.M. 12 giugno 2003 e i Regolamenti edilizi comunali, che in alcuni casi prevedono l’obbligo di installazione di sistemi RHS in nuove costruzioni.
Conclusioni
La raccolta dell'acqua piovana rappresenta una pratica chiave per una gestione sostenibile delle risorse idriche in ambiente urbano. I suoi benefici, sia ambientali che economici, ne giustificano l’integrazione nei piani urbanistici e nelle strategie di adattamento climatico. Tuttavia, è necessaria una maggiore diffusione della cultura dell’acqua, il supporto normativo e incentivi concreti per stimolare cittadini e imprese all’adozione su larga scala di queste tecnologie.
Di Fabiola Ceglie