Ben Young e le sue sculture liquide ispirate dall'oceano alt_tag

Ben Young e le sue sculture liquide ispirate dall'oceano

Lo scultore neozelandese trasforma in vetro l'acqua. Le sue sculture liquide ispirate dall'oceano della Nuova Zelanda ricreano onde bellissime

MILANO – Avreste mai immaginato di poter vedere l’oceano in una scultura? No, non stiamo parlando di qualche innovativa esposizione subacquea ma delle sorprendenti opere di vetro di Ben Young.  Lasciandosi ispirare dalla forza e dalla grandiosità del mare, l’artista neozelandese crea delle sculture in grado di imprigionarne l’essenza più intima e profonda dell’oceano. Ogni opera è realizzata artigianalmente ed è caratterizzata da una consistenza e un colore del vetro ogni volta diversi. Il perché? Semplice: ogni “onda” è unica, irripetibile.

Capolavori liquidi 

Ogni opera è un piccolo capolavoro creato a mano. Gli abissi di vetro di Ben Young vengono prima progettati con tavole di disegno tecnico, poi tagliati a mano e infine sovrapposti tra loro. La particolarità delle sue opere sta proprio in questo: ottenere un prodotto tridimensionale utilizzando, di fatto, solo materiali bidimensionali che una volta assemblati tra loro danno vita a dei capolavori che sembrano vivi tanto sono reali. A ispirare Ben nella creazione di queste eccezionali opere sono i paesaggi della Nuova Zelanda e dell’Australia e, ovviamente, l’oceano (in tutta la sua maestosa bellezza).

Luci e ombre

Un gioco di luci e ombre quello creato dalle onde di Young. Proprio per questo motivo, infatti, bisognerebbe osservare queste sculture da diverse angolazioni – soprattutto – con con diverse luci. “L’illuminazione gioca una grande parte nella presentazione dei miei pezzi. Quando illuminata da sotto, ad esempio, la scultura sembra essere portata alla vita. Spero che gli spettatori possano immaginare il mio lavoro come qualcosa di vivente” ha raccontato Ben descrivendo le sue sculture. Non vi resta che “immergervi” nei mini oceani privati di Ben Young.

di Cristina Neve

3 maggio 2017

Credits: brokenliquid.com

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