School of Waters, artisti uniti per riscoprire le identità del Mediterraneo

School of Waters, artisti uniti per riscoprire le identità del Mediterraneo

L’exhibition coinvolgerà oltre 70 artisti di 21 nazioni diverse per raccontare le diverse culture che si affacciano sul Mediterraneo

MILANO - Partire dal patrimonio comune delle acque per superare i nazionalismi e riscoprire il Mediterraneo come piattaforma complessa di forme di vita e processi di conoscenza. È questo l’obiettivo di School of Waters, l’exhibition che dà il nome alla 19ma edizione della Biennale del Mediterraneo organizzata da BJCEM (Biennale des Jeunes Créateurs de l’Europe et de la Méditerranée). Protagoniste di School of Waters saranno le opere di oltre 70 artisti provenienti da 21 nazioni diverse, per la prima volta ospitate dalla Repubblica di San Marino ed esposte dal 15 maggio al 31 ottobre 2021.

Mare e arte, crocevia di culture

School of Waters, la diciannovesima edizione della Biennale del Mediterraneo, rappresenta una piattaforma collettiva capace di decostruire stereotipi legati all'interpretazione eurocentrica dell'area mediterranea. “La Biennale del Mediterraneo - afferma Andrea Belluzzi, Segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura della Repubblica di San Marino - mette in rapporto fra loro i due maggiori orizzonti ideali di costruzione del nostro futuro politico: il progetto europeista e la sua evoluzione nel Mar Mediterraneo. E lo fa con il linguaggio universale dell’arte, come se fosse un mare anch’essa: un crocevia di culture, di creatività, di storie e di vita. Il caso ha voluto che Mediterranea 19 incrociasse l’apertura a San Marino del Centro Studi Internazionali dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo. Ma il caso è anche destino, e ci dice – dunque – di metterci in gioco dentro questo grande mare che ha originato la civiltà. Per trasformarlo da “mare nostrum” a “mare communia”.

Il patrimonio comune del Mediterraneo

School of Waters si svilupperà in diversi spazi del centro storico di San Marino, tra cui la Galleria Nazionale e altre location come la Prima Torre - originaria fortificazione sulla sommità del Monte Titano, le Cisterne del Pianello - un grande spazio di origine medievale situato sotto la pavimentazione del Palazzo Pubblico, l'Antico Monastero Santa Chiara - attualmente sede dell’Università di San Marino. La Biennale presenterà opere, istallazioni site specific, film, video, performance di oltre 70 artisti provenienti dall’area mediterranea, dall’Italia alla Tunisia, dalla Spagna al Montenegro, dalla Francia alla Giordania, da Malta al Libano, con l’obiettivo di partire dal patrimonio comune delle acque per superare i nazionalismi e riscoprire il Mediterraneo come piattaforma multiculturale.

Il team curatoriale ha immaginato la Biennale come una scuola temporanea, ispirata da pedagogie radicali e sperimentali e dal modo in cui esse sfidano i formati artistici, curatoriali e di ricerca. Da questo punto di vista, School of Waters funge da strumento collettivo per decostruire gli stereotipi che manipolano i nostri immaginari geografici.

La Biennale del Mediterraneo

La storia della Biennale ha avuto inizio nel 1985 a Barcellona e nel corso di diciotto edizioni è stata accolta da città quali Marsiglia, Valencia, Lisbona, Sarajevo e Atene. La più recente edizione si è tenuta in Albania, a Tirana e Durazzo. Tra le istituzioni che l'hanno ospitata si ricordano anche il MACRO di Roma, il Nottingham Contemporary in Inghilterra o il Museo d'Arte Contemporanea di Salonicco in Grecia.

Di Salvatore Galeone

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