Milano-Belfast in bici: 2.500 km per promuovere la sostenibilità

Milano-Belfast in bici: 2.500 km per promuovere la sostenibilità

Pietro Franzese intraprende un’avventura in Irlanda, percorrendo di 2.500 km in bici per promuovere la sostenibilità e l’incontro con le comunità locali.

MILANO – Lo youtuber e social influencer milanese Pietro Franzese è pronto per un’altra avventura: dopo aver attraversato gli Stati Uniti in bici, da giovedì 31 agosto ha ripreso a pedalare per questo nuovo viaggio, pronto a percorrere con la sua bicicletta 2.500 km in quattro settimane. Questa nuova sfida prevede il passaggio attraverso nove contee della Repubblica d’Irlanda e tre contee dell’Irlanda del Nord, tenendo in grande considerazione l’approccio sostenibile.

Sostenibilità e coinvolgimento delle comunità locali

L’obiettivo dell’impresa è promuovere la sostenibilità, un fattore che caratterizza l’approccio al turismo in questi luoghi e lungo le fasce costiere, in cui si cerca di coniugare valenza sociale ed ambientale. Non a caso per questa avventura è stata scelta proprio la bicicletta, mezzo green per eccellenza. Inoltre, Franzese durante il suo percorso cercherà un incontro autentico con le aree che attraverserà, zone caratterizzate dall’amore per la natura e le buone pratiche tese a difenderla.

Il cicloturista è molto legato all’Irlanda: infatti, ha vissuto in questo luogo per un periodo della sua vita. Da anni era interessato a intraprendere questo viaggio, percorrendo la Wild atlantic way e la Causeway coastal route, strade mozzafiato e famose per la loro straordinaria bellezza che sposano appieno l’impegno dell’influencer verso la sostenibilità, impegno espresso anche attraverso il coinvolgimento delle comunità locali nella progettazione turistica. Queste ultime sono fondamentali per il confronto, il supporto e un dialogo ideale con i luoghi che si trova ad attraversare durante la sua avventura.

Le tappe del viaggio

Il percorso irlandese prevede alcune tappe fondamentali: la partenza è il borgo marinaro di Kinsale, nella contea di Cork, a sud della Wild atlantic way, e vicino al punto più a sud dell’intero itinerario, l’Old Head Signal Tower, localizzata vicino a delle scogliere mozzafiato. Poi troviamo tra i luoghi da visitare anche Sneem, lungo the Ring of Kerry, famosa per i trattamenti alle alghe e per la possibilità di avvistare foche e delfini; nella contea di Clare troviamo Rathbaum, nota per eccellenze gastronomiche a basso impatto ambientale come la Burren Smokehouse; alle porte del Connemara, invece, ci sono Galway e il bosco di Wildlands. Nella lista anche Ballina, nella contea di Mayo, situata lungo il fiume Moy, cittadina conosciuta per la pesca al salmone e dove sono presenti anche piccole ed eccellenti distillerie. Successivamente c’è Killybegs, nella contea di Donegal, luogo selvaggio nell’estremo nord atlantico irlandese, celebre per la tessitura manuale. Anche Letterkenny è prevista nell’itinerario: un meraviglioso punto della Wild atlantic way con magnifiche zone panoramiche, come ad esempio il promontorio su cui svetta il Fanad lighthouse.  In Irlanda del Nord c’è Ballycastle, vicino alle rovine di Dunluce Castle, e alle bellissime colonne basaltiche del Giant’s Causeway.

Il punto di arrivo dell’itinerario è la città di Belfast, capitale dell’Irlanda del Nord, un luogo che ha saputo trasformarsi da realtà con vocazione prettamente industriale a città riconosciuta dal Global destination sustainability index (Gds-Index) per il suo impegno nello sviluppo e nel campo della sostenibilità.

L’avventura del cicloturista è quindi finalizzata a conoscere in profondità una terra legata alla natura e alla sua tutela, caratterizzata da piccole realtà locali artigianali, che possono essere apprezzate davvero solo grazie ad un tipo di turismo basato su un approccio “slow” e un impegno rivolto alla sostenibilità.

Di Sara Aimone

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