Lo strano fenomeno dei ghiacciai lombardi: crescono in numero, ma diminuisce la loro superficie complessiva

Curiosi e apparentemente contraddittori i risultati del nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani, realizzato dall'Università degli Studi di Milano e da Levissima, in collaborazione con EvK2Cnr. Aumentato il numero dei ghiacciai lombardi nel corso degli ultimi cinquant'anni ma è diminuita la loro superficie totale...

I dati del nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani per monitorare la condizione dei nostri ghiacciai

MILANO - Resi noti i primi dati del nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani, un progetto di ricerca volto a monitorare lo “stato di salute” dei ghiacciai italiani condotto dall’Università degli Studi di Milano e del Comitato EvK2Cnr e promosso da Levissima. Singolare la scoperta dei ricercatori: nonostante la superficie totale delle aree glaciali diminuisca progressivamente, il numero dei ghiacciai è in aumento.

I RISULTATI EMERSI - E’ curioso e contraddittorio il quadro dipinto dall’equipe guidata dal professor Claudio Smiraglia. Dal monitoraggio effettuato sulle montagne lombarde è emerso che il numero dei ghiacciai è passato da 167 a 209, a causa di numerose frammentazioni; tuttavia la superficie totale si è invece ridotta del 23%, passando da 115 kmq, nel 1959-1962, agli 89 kmq attuali. Tra le aree più soggette al fenomeno, il gruppo Tambò-Stella in alta Valle Spluga,  che a causa delle  piccole dimensioni, ha subito più intensamente gli effetti del riscaldamento climatico,  così come i ghiacciai dell’Ortles-Cevedale, in alta Valtellina, che hanno subito la perdita di più di un terzo della loro superficie totale. Ancora, il ghiacciaio dello Zebrù, nel gruppo dell'Ortles-Cevedale, formato oggi da due colate separate e nettamente distinte.

L’ESPERTO - Il glaciologo Claudio Smiraglia ha commentato: “A causa delle alte temperature e della conseguente fusione del ghiaccio, limitate zone rocciose emergono durante l'estate sulla superficie dei ghiacciai. In poche settimane, esse possono arrivare a spaccare letteralmente in due o più tronconi il ghiacciaio, che perde la propria lingua e si frammenta in settori separati”.

L’IMPEGNO DI SANPELLEGRINO - Il progetto rientra nelle azione che il Gruppo Sanpellegrino porta avanti nella protezione del territorio. Afferma Daniela Murelli, Direttore Corporate Social Responsibility del Gruppo Sanpellegrino: “Siamo molto orgogliosi di sostenere la ricerca e di dare un valido contributo alla Comunità Scientifica Internazionale; crediamo, inoltre, che questo progetto possa permettere agli italiani di acquisire maggior consapevolezza sull’evoluzione di un così importante indicatore dal punto di vista climatico, idrico, energetico e turistico”.

Aggiornato il 17 luglio 2013