Come prevenire la disidratazione negli anziani - In a Bottle

Come prevenire la disidratazione negli anziani

A causa dei cambiamenti fisiologici dei loro corpi, gli anziani sono più soggetti al fenomeno della disidratazione: ecco alcuni consigli per porvi rimedio

MILANO – Con “disidratazione” si intende lo stato in cui si trova il corpo umano quando perde più liquidi rispetto a quelli che assume e questo può dipendere da diversi fattori. Mantenersi idratati riveste, dunque, un ruolo particolarmente importante nella nostra quotidianità anche se  non esiste una quantità precisa di acqua da bere ogni giorno che vada bene per tutti. Secondo quanto emerge dagli studi dell’International Bottle Water Association, il numero di bicchieri di acqua potrebbero dipendere, ad esempio, dal peso corporeo di ogni individuo. Per molte persone, inoltre, non è nemmeno facile riconoscere la sete o far capire agli altri quando si ha sete: problema quest’ultimo che si riscontra nei bambini piccoli, che ancora non riescono a parlare, ma anche negli anziani, soggetti a diversi cambiamenti fisiologici.

Ecco alcuni consigli su come prevenire la disidratazione negli anziani, a cura della British Nutrion Foundation, un’associazione benefica che, fra le  diverse attività che propone, si occupa anche di diffondere informazione nei campi dell’alimentazione e della nutrizione.

Conseguenze della disidratazione

Anche nei casi di “lieve” disidratazione uno dei primi sintomi riscontrati è una sensazione di stanchezza, ma anche un deficit di attenzione, poca memoria e concentrazione. Molte persone anziane, inoltre, sono riluttanti nel bere soprattutto per evitare la necessità di andare spesso in bagno (per esempio la notte). Fra i vari “segnali” di disidratazione figurano la secchezza di bocca, labbra e lingua; pelle secca, sensazione di sonnolenza e una bassa pressione sanguigna. 

Che cosa può essere fatto per porvi rimedio?

Ci sono tantissimi modi per aiutare le persone anziane a bere acqua, riducendo così il rischio di disidratazione: riconoscere quando queste non bevono abbastanza, poi, è fondamentale. Le strategie per aumentare l’assunzione di liquidi, inoltre, includono l’identificazione ed il superamento di alcune “barriere” gli stessi anziani spesso si costruiscono, come ad esempio la preoccupazione di non raggiungere il bagno in tempo per espletare il bisogno fisiologico. Una ricostruzione recente, che riguarda soprattutto gli anziani nelle case di riposo, è stata elaborata dagli studiosi D. Bunn, O. Jimoh, S. Howard-Wilsher e L. Hooper, e si focalizza in particolare sulla possibilità di aumentare l’assistenza, la scelta e la disponibilità di bevande ed il tipo di recipienti in cui vengono servite. Le strategie applicabili, quindi, riguardano la determinazione di un “obiettivo giornaliero” di acqua; l’avere sempre a disposizione la preziosa risorsa; l’essere sicuri che l’acqua sia fresca (magari con l’aggiunta di qualche cubetto di ghiaccio); l’offrire più bicchieri durante la giornata e, nel caso sia necessario, contenitori speciali che facilitino l’assunzione di acqua.

di Salvatore Galeone

Source: Adobe Stock

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