Idratazione e sonno: l’impatto dell’acqua sul riposo quotidiano

Idratazione e sonno: l’impatto dell’acqua sul riposo quotidiano

Un basso livello di liquidi può far perdere fino a 2 ore di sonno, lo spiega il Prof. Umberto Solimene, esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino

MILANO – Brutti pensieri, agitazione, stomaco sotto sopra, possono essere tanti i motivi che causano una notte insonne. Tuttavia, spesso viene ignorata una delle cause più semplici e diffuse, che portano all’interruzione del riposo: la scarsa idratazione. L’acqua, infatti, è uno degli elementi maggiormente in grado di ridurre ansia, stress e di conseguenza disturbi del sonno, tre elementi, strettamente correlati, che stanno, inoltre, colpendo sempre più persone a seguito del periodo covid (+60%)[1].

Idratazione e riposo: lo studio

A dimostrare questo forte legame è lo studio “Short sleep duration is associated with inadequate hydration”[2], pubblicato sulla rivista “Sleep”, in cui si sostiene che chi beve troppo poco  può avere una scarsa qualità del sonno. Lo studio è stato realizzato in USA e Cina prendendo in considerazione 9.559 e 11.903 cittadini, i quali sono stati intervistati sulle loro abitudini di idratazione e sleeping routine. Inoltre, sono state condotte delle analisi delle urine dei partecipanti basate su due parametri: densità e composizione ionica (Sali disciolti).

Le cause del risveglio anticipato

“Ciò che emerge dallo studio è che i valori elevati di densità urinaria (maggiori di 1020 g/ml) e di contenuto salino (maggiore di 831mOsm/kg) danno prova di una scarsa idratazione e portano ad una conseguente riduzione della durata del sonno di circa due ore. La causa di questa reazione è la modifica nel rilascio dell'ormone antidiuretico (vasopressina) con interferenza dei ritmi circadiani (risveglio). Quando siamo disidratati, il nostro organismo cerca di difendersi producendo vasopressina per non perdere liquidi influendo però sul risveglio anticipato.” Spiega il Professor Umberto Solimene, dell’Università degli Studi di Milano ed esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino.

Quale acqua bere

Una giusta idratazione, oltre ad essere alla base del benessere fisico e mentale dell’uomo, è una delle chiavi del dormire bene, ciononostante l’associazione non è assolutamente scontata ed è sconosciuta a molti.  “Risulta importante ricordare – prosegue il professor Solimene – che l’acqua è uno degli elementi fondamentali per una buona digestione, un altro degli aspetti fondamentali per dormire bene. In particolare, le acque minerali bicarbonato-solfate, grazie alla presenza di questi due sali minerali, stimolano l’attività del fegato e del pancreas, riducendo l’acidità gastrica e favorendo l’azione degli enzimi digestivi. L’acqua minerale contiene anche altri oligoelementi utili per mantenere il regolare ciclo veglia-sonno, come il magnesio e il potassio, una cui carenza può portare a soffrire di insonnia ed a irritabilità. Inoltre, il livello di idratazione va a impattare anche sul manifestarsi di mal di testa ed emicranie: bere poco favorisce questi dolori che influenzano a loro volta la qualità e quantità delle ore di sonno[3] ”.

Bibliografia

[1] Studio Istituto Piepoli, commissionato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi.

2 https://academic.oup.com/sleep/article/42/2/zsy210/5155420 , 2019

3 Lauren RosenbergNicole ButlerElizabeth K Seng, Health Behaviors in Episodic Migraine: Why Behavior Change Matters, Current Pain Headache  - 30.07.2018

 

Di Prisca Peroni

 


 

 

 

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