“Come pesci nell’acqua”, la mostra sul Lago d’Orta

“Come pesci nell’acqua”, la mostra sul Lago d’Orta

Alla Villa Nigra di Miasino fino al 18 luglio sono esposte opere di importanti artisti contemporanei che riflettono sul tema dell’acqua

MILANO – Una mostra per dare spazio ad artisti che si sono distinti per la loro duttilità e adattabilità, caratteristiche che li accomuna a quella che è la protagonista di questa exhibition: l’acqua. È in programma fino a domenica 18 luglio la mostra “Come pesci nell’acqua”, visitabile nelle stanze al piano nobile di Villa Nigra a Miasino, nelle sale del Museo Tornielli e nel Tempietto del Parco Neogotico di Ameno.

Il nome della mostra

“Come pesci nell’acqua” è un titolo che indica familiarità e naturalezza, una frase presa in prestito, ironicamente, da una nota affermazione di Mao Tse-tung negli anni Settanta. Qui non ci sono masse popolari né avanguardie politiche, ci sono invece esponenti delle ultime tendenze artistiche italiane che hanno fatto della duttilità e della adattabilità delle loro opere un tratto distintivo. Duttili come linguaggio, sempre multiforme e variegato, e adattabili agli spazi espositivi.

L’acqua e i suoi messaggi

L’esposizione è curata dal critico d’arte Giorgio Verzotti, docente presso l’Università Cattolica di Milano. Verzotti è stato già curatore capo presso il Castello di Rivoli e il MART di Rovereto e direttore di Artefiera a Bologna. “Allusa nelle pratiche, dalla ceramica alla scultura in marmo alla panificazione, o esplicitamente rappresentata o richiamata nelle immagini fotografiche o nei video, l’acqua implica anche messaggi relativi alla natura e alle problematiche ambientali ed ecologiche così come alla vita quotidiana e alla corporeità – spiega il curatore - Ecco allora il cibo che diventa pittura, lo zucchero in bustine che diventa scultura, oppure il nero di un tronco di legno di ebano contrapposto al nero dell’olio esausto delle automobili, come natura contrapposta ad antinatura. E così per le spine di rosa, le foglie essiccate versus la luce a led o il cartone trattato con resine industriali. Come sempre succede nell’arte contemporanea, i temi e le opere che ne discendono sono testi polisemici, aperti a più significati, senza contare quelli che il pubblico può attribuire loro liberamente”.

Le opere

Al centro il tema dell’acqua che diventa una indovinata metafora che bene si adatta a descrivere i lavori artistici presentati. Essi si configurano in base allo spazio, come l’acqua prende la forma dai suoi contenitori. E come l’acqua che rende tutto instabile, le opere sono difficilmente assegnabili a schemi e categorie precise: sono sculture ma anche fotografie, installazioni sonore, disegni, luci al neon, foglie, spine di rosa, video, rottami, oggetti comuni, ceramiche.

Acqua come realtà

Quindici gli artisti in mostra: Francesco Arena, Stefano Arienti, Gianni Caravaggio, Alice Cattaneo, Massimo De Caria, Carlo Dell’Acqua, Elisabetta Di Maggio, Sergio Limonta, Gianluigi Maria Masucci, Yari Miele, Filippo Manzini, Luca Pozzi, Luca Trevisani, Fabio Roncato, Shigeru Saito. Per molti degli artisti partecipanti, l’acqua non è solo una metafora, è una realtà, per quanto sfuggente come appunto la sostanza liquida; così viene fotografata, ripresa nei video, disegnata, portata in mostra in quanto tale, o allusa nelle configurazioni plastiche inventate dagli autori. Fra le loro opere alcune sono state realizzate appositamente per l’occasione e recano aspetti “site specific”, inerenti al lago d’Orta e alla sua storia. L’allestimento tiene molto presente le specificità dagli spazi espositivi ed è pensato come un continuo colloquio fra gli ambienti e le opere.

Di Rossella Digiacomo

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