Il futuro del Food&Beverage e la celebrazione della Valtellina

Il futuro del Food&Beverage e la celebrazione della Valtellina

Durante la quinta edizione del Forum ‘La Roadmap del futuro per il Food&Beverage’ tenutosi a Bormio, è stato presentato il caso strategico Levissima come esempio di Sostenibilità e rigenerazione territoriale

MILANO – Sono stati positivi i dati del comparto Food&Beverage contenuti nel Rapporto The European House – Ambrosetti sugli scenari e le sfide per il settore agroalimentare. Temi presentati nella quinta edizione del Forum ‘La Roadmap del futuro per il Food&Beverage’ che si è tenuta a Bormio, il 4 e 5 giugno. Con un valore aggiunto pari a 64,1 miliardi di euro, di cui 31,2 mld generati dal settore F&B, l’industria agroalimentare si è infatti confermata un comparto fondamentale dell’economia del Paese, un settore che ha saputo reggere meglio di chiunque altro il duro impatto della pandemia, riportando nel difficile 2020 una flessione tutto sommato contenuta nel valore aggiunto (-1,8%).

La crisi dell’Horeca

Con l’obiettivo di approfondire l’impatto del Covid-19 e delineare le linee guida per una ripartenza post-pandemica, The European House – Ambrosetti ha realizzato il rapporto “La Roadmap del futuro per il Food&Beverage”. Dalla ricerca sono emersi indicatori strategici sul futuro del comparto agroalimentare, nonché un sentiment che lascia ben sperare se si guarda avanti.

Lo studio ha mostrato che il Covid, nel 2020, non si è fatto sentire negativamente sul fatturato di ben sette aziende su dieci, le quali hanno dimostrato di avere registrato un aumento del proprio giro di affari. I dati hanno poi evidenziato come la situazione a livello di canale sia profondamente cambiata: se la GDO ha segnato un rialzo del 2,2%, l’Horeca al contrario ha subito una pesante contrazione pari al 36,5%, tornando ai livelli del 2002. Da segnalare poi la rinata vitalità dei negozi di prossimità, che hanno usufruito dei vari lockdown per riposizionarsi e incrementare la propria quota di mercato al 18,9%.

L’ascesa del delivery

Sul fronte e-commerce, lo scorso anno le vendite sul web del settore food&grocery hanno contato solo per l’1,7% del totale acquisti, ma con una crescita nel 2020 del 56%. Complice le chiusure degli esercenti del fuori casa, il food delivery ha generato un valore pari a 706 milioni di euro, con l’obiettivo quest’anno di compiere un ennesimo balzo in avanti e registrare un giro di affari di 1 miliardo di euro.

L’Export e il gap con gli altri paesi

Il quadro generale delle vendite oltreconfine è stato positivo e il valore record di 46,1 miliardi di euro è risultato in crescita dell’1,8% rispetto al 2019. Inoltre, per la prima volta negli ultimi dieci anni, la bilancia commerciale italiana è risultata avere un saldo positivo pari a 3,1 miliardi di euro. Il Rapporto ha comunque nuovamente richiamato l’attenzione sul gap che l’Italia sconta come export nei confronti di altri paesi europei.

Un modello chiamato Valtellina

Per migliorare, in qualsiasi settore, occorre seguire gli esempi più virtuosi: da qui la scelta di The European House - Ambrosetti di ospitare il proprio Forum a Bormio, cuore della Valtellina, territorio della provincia di Sondrio che ha fatto del legame virtuoso tra ambiente, enogastronomia e turismo il fattore chiave di crescita “felice” e che si candida a diventare un modello per l’agroalimentare italiano di domani. Ambiente e buon cibo si trasformano insomma in ricchezza ma diventano anche calamita per il turismo, facendo leva su un’offerta in continua evoluzione.

Levissima e il legame con il territorio

Levissima, azienda legata alla Valtellina per le sue origini e la presenza attiva sul territorio, nonché esempio virtuoso a livello nazionale, ha presentato nel corso dell’evento il suo caso di successo legato a Regeneration, l’approccio strategico e concreto che sigla l’impegno di Levissima a favore della salvaguardia dell’ambiente. L’azienda ha concluso il suo intervento con un importante annuncio del raggiungimento della carbon neutrality nel 2022.

Al centro del caso strategico e di questo importante traguardo c’è l’impegno costante di Levissima a favore delle persone, delle comunità e del pianeta. Un percorso che, fin dalle origini del marchio, ha portato a molteplici azioni di riduzione e compensazione che riguardano tutte le referenze nell’intero ciclo produttivo e lungo la filiera, che comprende dunque, la tutela del capitale naturale, la produzione, la distribuzione e il packaging. Tali azioni abbracciano l’intera catena del valore dell’acqua: dalla gestione responsabile della risorsa alla preservazione dei ghiacciai, fino al rispetto della biodiversità e alla continua ricerca di innovazioni per la riduzione dell’impatto ambientale.

Di Prisca Peroni

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