L’approccio empatico alla nutrizione di Cristina Ardito

L’approccio empatico alla nutrizione di Cristina Ardito

Tra ascolto, consapevolezza e piccoli gesti quotidiani, la dietista racconta come nutrizione e idratazione possano diventare strumenti di benessere duraturo, anche nella vita frenetica di ogni giorno

MILANO – Per la dietista Cristina Ardito la nutrizione è molto più di un piano alimentare: è un percorso di ascolto e armonia con sé stessi. Dietista e nutrizionista “empatica”, come ama definirsi, accompagna le persone in un cammino che unisce salute, equilibrio e rispetto per la propria individualità. 

In questa intervista, viene trattato il tema dell’importanza dell’idratazione quotidiana, dei cibi che aiutano a mantenersi vitali e del valore delle piccole abitudini sostenibili che migliorano il benessere nel tempo. Un dialogo che ricorda come il prendersi cura di sé inizi da gesti semplici, ma profondamente consapevoli.

Ciao Cristina, raccontaci un po’ del tuo percorso: cosa ti ha spinto a diventare dietista e nutrizionista e quali sono le aree su cui ti concentri maggiormente nella tua pratica professionale?

Per me la nutrizione non è solo una questione di numeri o tabelle, ma un modo per aiutare le persone a ritrovare equilibrio e serenità nel rapporto con il cibo. Mi piace definirmi una nutrizionista “empatica”, perché credo che il primo passo sia sempre l’ascolto: capire davvero chi hai davanti, con le sue abitudini, paure e difficoltà.

Nel mio lavoro mi occupo di vari aspetti, dal miglioramento dello stile alimentare alla gestione del peso, fino ai disturbi del comportamento alimentare. Cerco sempre di unire l’approccio clinico a quello umano, perché ogni percorso deve essere costruito su misura, rispettando i bisogni fisici ma anche quelli emotivi. Solo così il cambiamento diventa autentico e duraturo.

 

Spesso si parla di bere almeno due litri d’acqua al giorno: quanto è davvero importante la costanza nell’idratazione, e come possiamo capire se stiamo bevendo abbastanza?

L’acqua è fondamentale per quasi tutte le funzioni del nostro corpo: regola la temperatura, favorisce la digestione, aiuta a eliminare le tossine e sostiene la concentrazione. Quando siamo ben idratati, tutto funziona meglio.

Per capire se stiamo bevendo a sufficienza basta osservare piccoli segnali: il colore delle urine, ad esempio, o la sensazione di stanchezza e scarsa lucidità mentale. Bere regolarmente durante la giornata - anche sotto forma di tisane o acqua aromatizzata - è un modo semplice per prendersi cura di sé. Più che un obbligo, io lo considero un gesto quotidiano di benessere.

Oltre all’acqua che beviamo, anche il cibo contribuisce all’idratazione. Quali alimenti consideri dei veri alleati dell’idratazione e come suggerisci di integrarli nella dieta quotidiana?

Tantissimi alimenti possono aiutarci a restare idratati. Frutta e verdura sono in prima linea: cetrioli, zucchine, pomodori, anguria, melone, agrumi… oltre ad avere un alto contenuto d’acqua, apportano vitamine e sali minerali preziosi.

Anche piatti semplici come minestre, passati di verdura, yogurt o frullati contribuiscono a mantenere il giusto equilibrio idrico. Un consiglio pratico? Iniziare i pasti con una porzione di verdure fresche o aggiungere frutta come spuntino. Sono piccoli gesti che fanno la differenza e donano energia in modo naturale.

  

Tra lavoro, stress e mancanza di tempo, mantenere un’alimentazione equilibrata oggi può sembrare una sfida. Quali abitudini scorrette riscontri più spesso nei tuoi pazienti e quali piccoli cambiamenti possono davvero fare la differenza nel lungo periodo?

Uno degli errori più frequenti è cercare la perfezione: l’idea che si debba seguire tutto alla lettera. Quando questo non accade, molte persone si sentono in colpa o credono di aver fallito. Ma la vita reale è fatta di giornate piene e imprevisti: l’importante è la costanza, non la rigidità.

Un’altra abitudine diffusa è mangiare in modo distratto o troppo veloce. Fermarsi, anche solo per qualche minuto, aiuta a digerire meglio e a sentire davvero il senso di sazietà.

Piccoli gesti come pianificare i pasti, bere acqua regolarmente e concedersi il tempo per mangiare con calma possono cambiare radicalmente il modo in cui ci rapportiamo al cibo - e farci stare meglio, dentro e fuori.

 

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Di Martina Invernizzi

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