Storia del “Palazzo dell’Acqua”, monumento-icona di Bari patrimonio della Puglia - In a Bottle

“Palazzo dell’Acqua”, monumento-icona di Bari patrimonio della Puglia

Tutte le decorazioni incise nella pietra raccontano le vicende che portarono l’acqua in questa regione

MILANO – Come il Duomo lo è per i milanesi, oppure il Colosseo per i romani, in Puglia, e più precisamente nel “cuore” di Bari, c’è un monumento che, nel corso della storia, è diventato anche un vero e proprio patrimonio culturale. Stiamo parlando del “Palazzo dell’Acqua”, il risultato del raggiungimento di un grandioso obiettivo come quello di portare l’acqua in una regione cronicamente “assetata” migliorando anche le condizioni di vita dei propri abitanti. La realizzazione del progetto della struttura fu affidata, a seguito di un provvedimento del Regio Commissario dell’Ente Autonomo Acquedotto Pugliese Gaetano Postiglione all’allora trentunenne Cesare Vittorio Brunetti.

I lavori durarono sette anni

Cesare Vittorio Brunetti realizzò così un edificio che fosse testimonianza duratura della storica “conquista” dell’acqua e, allo stesso tempo, sede degli uffici dell’Ente. Lo stile prescelto si sposa alla perfezione con la tradizione locale che nel palazzo trova espressione, oltre che nei materiali, anche nei riferimenti stilistici decorativi. Per il rivestimento esterno, poi, fu scelta la pietra di Trani: le decorazioni incise dalle “sapienti” mani degli scalpellini raccontano l’arrivo dell’acqua nella regione, grazie anche alla collaborazione delle popolazioni irpine e lucane. La storia di questa impresa è raccontata dal decoratore Duilio Cambellotti anche attraverso una ricca galleria di dipinti murali, di mobili ed altre forme decorative.

Sono previste visite guidate della struttura

Il “Palazzo dell’Acqua” è aperto a visite guidate, che si possono effettuare nei fine settimana, ogni sabato e domenica mattina, su prenotazione (dalle 10 alle 11 e dalle 11 alle 12). Il tour della struttura, che è da considerarsi a titolo gratuito, è disponibile anche in lingua inglese e spagnola per tutti i turisti che fossero interessati a conoscere una struttura che, nel tempo, è diventata un vero e proprio patrimonio della Puglia intera.

di Michael Dones

Source: Adobe Stock

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