Ivan Scalfarotto, il Governo investe nell’internazionalizzazione delle aziende

Ivan Scalfarotto, il Governo investe nell’internazionalizzazione delle aziende

Il Sottosegretario alle Riforme è intervenuto nel corso del convegno promosso dal Gruppo Sanpellegrino in Expo

MILANO – Il Sottosegretario per le Riforme e i rapporti con il Parlamento ha raccolto e si è impegnato a portare a Palazzo Chigi il “Manifesto per il Made in Italy” che imprenditori e associazioni hanno sottoscritto lo scorso 6 ottobre in Expo nel corso del convegno promosso dal Gruppo Sanpellegrino in collaborazione con Fondazione Altagamma. A margine dell’incontro Scalfarotto ha spiegato come sta operando il Governo a sostegno delle imprese del Made in Italy.

Questo è un Governo che sta investendo fino a sei volte le risorse assegnate alla internazionalizzazione dei nostri business. Stiamo aiutando il nostro export a raggiungere risultati importanti: + 2% l’anno scorso, contiamo di fare + 5% rispetto all’anno precedente ed aprire nuovi canali su mercati importanti come gli Stati Uniti, la Cina ed il Canada. In più c’è attenzione alla formazione di personale che aiuti le nostre imprese, quelle medio/piccole, a fare internazionalizzazione perché anche quella è una professione che va in un certo senso imparata.

Siamo qui per sostenere l’Expo così come stiamo sostenendo il Made in Italy. Penso che la felice combinazione delle due cose possa portare risultati importantissimi. Il Governo può fare la differenza ovviamente allocando risorse per lo sforzo dei nostri imprenditori all’estero dando a loro strumenti per essere più efficaci sui mercati esteri e naturalmente anche aiutarli limitando la burocrazia, creando riforme come la riforma della Giustizia, la riforma del fisco, creando un ambiente che sia più facile per gli imprenditori italiani e quindi consenta loro di concentrarsi di più su quelle che sono le esigenze del mercato internazionale.

Occorre prestare molta attenzione infine anche al ruolo dei giovani nelle imprese. Quello che si può e che si deve fare, è rilanciare il nostro sistema formativo. Nella “Buona scuola” si è inserita l’alternanza scuola lavoro secondo il modello già utilizzato in Germania con grande successo e il rilancio della formazione professionale anche su materie che abbiano a che fare con la capacità di produrre con le mani, l’abilità tecnica che è stata anche una delle nostre eccellenze e che non va persa.

di Redazione

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