Le visioni dell'artista americana che sensibilizzano il pubblico
CHICAGO - Un’enorme autoritratto fatto con migliaia di tappi di bottiglie di plastica. Così L’estro creativo e stravagante dell’artista Mary Ellen Croteau celebra l’estetica e l’amore per l’ambientee. Riceve un BFA in scultura presso la University of Illinois a Chicago e il un MFA presso la Rutgers University. Gli originali lavori di questa ecclettica artista sono recensiti sul New York Times da Kim Levin e Raven Arlene e appaiono sulla copertina di Artpaper e sulla rivista Issues.
QUEI COLORATI TAPPI CONCENTRICI - Nel 2010 lavora ad un concept sul riciclo e sulle difficoltà nello smaltimento dei rifiuti in plastica. Utilizzando tappi di bottiglia variopinti crea una serie di colonne “senza senso” e “senza fine”. Tutta intenta com’è nel suo lavoro, si accorge che quelli più piccoli tendono a nidificare uno dentro l’altro generando inaspettati effetti che la suggestionano e ispirano. Comincia a lavorare ad un bizzarro autoritratto, utilizzando proprio questa tecnica.
L’IRONICO AUTORITRATTO - Senza l’aiuto di alcuna tecnica pittorica, il cui ruolo resta confinato ai soli effetti di chiaroscuro, un tappo dopo l’altro, intero o tagliato per incastrarsi negli spazi più piccoli, Mary Ellen Croteau inizia meticolosamente ad ordinare i tasselli del suo inconsueto puzzle . Pian piano assume dimensioni notevoli fino a misurare 8 metri per 7. La nuova Monnalisa post-moderna accenna un sorriso mentre guarda il mondo dietro i suoi occhiali da vista. Si chiama “Close” ed è pronta ad ammaliare beffarda spettatori di mezzo mondo.
UN GRANDE OCCHIO - “My Eye” è la rappresentazione dell’incuriosito occhio della Croteau, grande cinque volte il dettaglio dell’autoritratto. Un’altra emozione creata da suo tocco magico. Con arguzia e umorismo tramuta l’occhio della donna, da vecchio strumento di seduzione a provocatorio oggetto di osservazione. L’opera, divertente e sagace, ben rispecchia la filosofia dell’artista che utilizza le armi del sorriso e dell’ironia come forze sovversive. Semplici e vecchi tappi di plastica colorata che grazie ad una sapiente creatività diventano veicoli di emozioni e sentimenti. Il ciclo naturale della vita in cui nulla si distrugge ma tutto si trasforma, è reso dalla Croteau fantasioso “ri-ciclo”.
3 settembre 2012